Si viene e si va

si viene e si va

L’odore dei fiori nella stanza era troppo forte.
Un odore da stare male.
Guardavo le orchidee e pensavo che i fiori non mi sono mai piaciuti, figuriamoci in quella situazione.
La stanza era immersa in un silenzio irreale, le facce immobili, l’odore dei fiori.
Poi entrava qualcuno, alzavi la testa, stringevi una mano, se andava male dovevi offrire anche le guance. Come in un compleanno, solo che questo era l’ultimo.
Un insetto passeggiava sul pavimento e pensavo che era proprio fuori luogo. Ma fuori era primavera, il sole era caldo, e i fiori erano decisamente troppi.
Ho pensato che ci sarebbe stata bene un po’ di musica invece che il brusio delle comari, e nella mia testa continuava a cantare Freddy Mercury con la sua Love of my life.
Questa volta ero sul palco, con le luci della ribalta in faccia, e pensavo che non era neanche la mia faccia migliore.
Ma conta in questi casi?
No, mi dicevo, credo proprio di no. Non ero in un film.

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