La storia di una ragazza senza ambizioni che piomba, senza nessun tipo di protezione, nel mondo più velenoso, più glamour e più stiloso che si possa immaginare: la redazione di una rivista di moda.
Andrea, una laurea e voglia di indipendenza dalla famiglia vuole fare la giornalista. Invece finisce a fare l’assistente del direttore di una delle più importanti riviste di moda dove non scriverà neanche una riga, ma in compenso sbrigherà le mansioni più svariate.
Credo che solo quando una cosa non ti interessa abbastanza riesci a guardarla per quello che è, con tutti i suoi difetti e le sue grosse lacune.
Quando ci teniamo molto, quando fatichiamo per ottenerla, quando ci sforziamo per far diventare i nostri sogni realtà, ecco: quello è il momento in cui tutto è perfetto, anche se non lo è.
La protagonista in realtà vuole fare la giornalista, ma la giornalista seria, impegnata, non la giornalista di moda. Quindi guarda da una posizione privilegiata i vizi e gli eccessi di un mondo che non condivide e non capisce. E da cui non si farà affascinare.
Il libro si legge tutto di un fiato, sorridendo e chiedendosi se davvero possono esistere posti di lavoro così.
Il diavolo veste Prada
