Le circostanze della mia nascita sono alquanto singolari. Tanto che da sempre vengono utilizzate come argomento di narrazione in famiglia, ma anche come aneddoto per intrattenere amici e conoscenti.
Sono figlia di genitori del sud emigrati al nord. Genitori nostalgici, per l’esattezza, di quelli che possono vivere più a nord di Roma per 50 anni, ma l’obiettivo della vecchiaia è di tornare al sud. Quindi sulla mia carta di identità c’è il marchio DOP della terronia. Quindi decidono che nascerò in un ospedale del sud, quello più vicino a dove abitava la nonna materna. Anche perché non si sa mai come potrà andare. E infatti: nasco di neanche due chili e per questo infilata in incubatrice.
Ma visto che le disgrazie non vengono mai da sole, scoppia una epidemia di salmonella all’interno dell’ospedale, e la disgrazia di essere nata sottopeso mi salva dall’infezione.
Mamma era stata già dimessa, io rimango in quarantena.
Nutrita con il sondino e lasciata a piangere senza coccole, mi rendo subito conto che questo è un mondo difficile, e cresco con la sensazione che i miei genitori mi odino.
Appena dimessa bisogna tornare a casa, e anche in fretta. Papà ha finito le ferie, dobbiamo tornare al nord. Ma non si può permettere ad una bambina nata sottopeso, chiusa in quarantena, dimessa ancora più magra e piena di lividi, di affrontare un viaggio di 850 chilometri senza essere battezzata. Ritorna il leitmotiv: non si sai mai come potrà andare. E se non ce la dovesse fare?
Su suggerimento della nonna, che evidentemente presagiva solo eventi nefasti, si decide di battezzarmi in tutta fretta.
E allora che fa se la madrina designata non c’è, è venerdì, ed è pure il 17 : vengo battezzata in fretta e furia in modo da poter partire il sabato mattina presto, arrivare in tempo per permettere a papà di riposarsi un po’ e tornare il lunedì al lavoro.
Nonostante tutto sono sopravvissuta, e tutto sommato lo raccontiamo sempre con ironia.
beh poteva finire com un film di mel brouks in cui alla fine l’inerprete dopo innumerovoli sciagure dice: potev andar peggio, poteva anche e piovere… e appena arriva la scritta fine, senti i rumori di tuomi.
max
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infatti le disgrazie continuano… ci sarà anche la seconda parte…e forse anche una terza, una quarta…