Pomeriggio di lavoro movimentato dalla presenza di un virus nella mia posta elettronica.
Arriva la mail giornaliera della mia amichetta che mi spedisce tutto quello che passa nella rete per passare un po’ di tempo.
La apro, la leggo e invece di cestinarla, la trovo carina abbastanza da spedirla alla mia rubrica.
Prima mi scrive “Max” ringraziandomi per averlo considerato una mia amichetta. Ho veramente un amico che si chiama Max e a cui ho veramente spedito la mail. Gli dico… dai, è una mail un po’ generale! Ma da quale indirizzo mi scrivi?
E lui: Veramente non lo so. Sei tu che hai cominciato. Io temo di non conoscerti ma mi fa piacere ugualmente.
Ma la più bella arriva dopo:
“Ciao Marlene, anche se non ti conosco personalmente, ti ringrazio di avermi reso partecipe.
Vorrei fare una considerazione, se mi è consentito: condivido alcune delle affermazioni in linea generale, però posso assicurarti che esistono anche donne (e io ne conosco alcune) che non hanno tutte queste caratteristiche assieme… e posso anche garantirti che esistono uomini, forse pochi, che posseggono alcune di queste caratteristiche… non tutte, per carità… Non dipende solo dal fatto di essere uomini o donne, ma dall’individuo.
Senza polemica. Buona serata. Massimo”
Aridaglie, un altro Massimo.
Purtroppo riconosco la mail: una azienda da noi molto molto importante. E se un giorno mi ci devo presentare per lavoro? Sento puzza che si propaga oltre alla mia portata.
Anche la mia mail è di lavoro ed è riconoscibilissima.
“Mi scuso per l’invasione, dev’essere successo qualche problema con l’invio del power point. È un’attività che mi piace poco quella della “catena di sant’antonio”, proprio perché si rischia di incappare in questi problemi, era una stupidaggine da inviare alle mie “amichette”, peraltro non concepita da me. Io non la conosco, mi scuso se il contenuto del PP possa averla offesa, e le garantisco che non le arriveranno più mail dal mio indirizzo (virus permettendo) Saluti”
“Puoi darmi del tu, come ho già cafonamente fatto io, presupponendo che tu sia più giovane di me. Non è un problema. Non sono affatto offeso, anzi… è bello sapere il punto di vista degli altri, ed è bello potere esporre il proprio. È per questo che mi sono permesso di risponderti.
Sapevo che era una sciocchezzuola, come tante che spedisco anche io, e l’ho presa come tale. Solo tenevo a ribadire, anche se so che già lo sai, che la nostra società non è costituita da due sessi ma da tanti individui, ognuno diverso dall’altro. Puoi continuare a scrivermi, se ti va.”
Solitudine? Noia? Dai, non si può disquisire su un PP che circola in rete anche un po’ melenso.
Evviva il caos…
